Giovedì 6 marzo 2025 alle ore 18:30, presso la Sala Riunioni del Centro Sanitario Diocesano di Rieti, la nostra comunità si riunirà per un evento speciale intitolato “Atto di Fede, di Speranza e Carità”. Sarà un momento solenne e al tempo stesso colmo di calore umano, pensato per toccare il cuore di ogni partecipante. Insieme, ci prepariamo a vivere una serata di riflessione e condivisione, in cui riscoprire l’importanza delle tre virtù teologali – fede, speranza e carità – nella vita quotidiana e nella crescita spirituale di ciascuno di noi.
La luce tremolante di una candela che illumina una croce in penombra simboleggia la presenza della fede anche nei momenti più bui. Questa immagine evocativa ci invita ad entrare nello spirito della serata: come quella fiamma rischiara la notte, così la fede, la speranza e la carità possono illuminare le nostre vite anche quando affrontiamo difficoltà e incertezze. Le virtù teologali sono i pilastri del cammino cristiano e costituiscono un faro che orienta le nostre scelte, alimentando la nostra anima di significato e fiducia.
La Fede
La fede è il fondamento della nostra vita spirituale, il legame profondo che ci unisce a Dio. Nella Lettera agli Ebrei leggiamo che “la fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono” (Ebrei 11:1): significa credere con tutto il cuore anche senza aver prove tangibili, confidare nell’amore di Dio che opera spesso in modo invisibile. La fede ci permette di affidarci completamente a Lui, come un figlio che si abbandona con fiducia tra le braccia del padre. Vivere la fede nella società di oggi vuol dire mantenere saldo questo atteggiamento di fiducia anche nelle tempeste della vita: significa trovare conforto nella preghiera quando ci sentiamo smarriti, vedere nei gesti quotidiani la presenza di Dio e seguire i Suoi insegnamenti nelle scelte grandi e piccole. Attraverso la fede, scopriamo di non essere mai soli: anche nei momenti più difficili, essa ci sostiene e ci dona la forza di andare avanti, sapendo che Dio cammina con noi.
La Speranza
Accanto alla fede brilla la speranza, virtù che ci proietta verso il futuro con uno sguardo di fiducia. La speranza cristiana non è un semplice ottimismo o desiderio vago, ma è fondata sulla promessa di Dio che “la speranza poi non delude” (Romani 5:5) perché radicata nel Suo amore. Possiamo immaginare la speranza come un’àncora sicura a cui aggrapparci quando infuriano le tempeste: ci mantiene saldi e ci impedisce di essere travolti dallo sconforto. Vivere la speranza nel mondo contemporaneo significa guardare oltre le difficoltà presenti e impegnarsi attivamente per un domani migliore. Ci dona forza nelle prove – pensiamo alle sfide quotidiane, alle crisi familiari o lavorative, alle incertezze sociali – e ci infonde il coraggio di non arrenderci di fronte alle ingiustizie. La speranza ci incoraggia a lavorare per il bene comune, a sostenere chi è in difficoltà, a diffondere positività intorno a noi. È grazie alla speranza che ogni giorno possiamo rialzarci dopo una caduta, confidando che il domani porterà nuova luce. In essa troviamo la pazienza nell’attesa e la motivazione per costruire, con le nostre azioni, quel futuro di pace e di giustizia che desideriamo per noi e per gli altri.
La Carità
La carità – o amore cristiano – è il culmine e il cuore delle virtù teologali. San Paolo afferma: “Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, carità; ma la più grande di esse è la carità” (1 Corinzi 13:13). La carità è l’amore incondizionato che ci spinge ad amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi. È il riflesso dell’amore di Dio per l’umanità: un amore generoso, paziente e misericordioso. Vivere la carità nella società odierna significa tradurre questo amore in gesti concreti ogni giorno. Significa tendere la mano a chi è nel bisogno – il povero, il malato, la persona sola – offrendo il nostro tempo e il nostro ascolto. Significa perdonare un torto invece di serbare rancore, scegliere la comprensione al posto del giudizio. La carità ci chiede di vedere in ogni persona un fratello o una sorella da rispettare e aiutare, senza aspettarci nulla in cambio. È grazie alla carità che l’amore di Dio diventa visibile nel mondo: attraverso le nostre azioni di bene, noi diventiamo strumenti del Suo amore. In un’epoca spesso segnata da individualismo e indifferenza, la carità risplende come luce di bontà capace di riscaldare i cuori e di costruire comunità più fraterne. È davvero la più grande delle virtù perché dà vita e sostanza alla fede e alla speranza: senza l’amore concreto, la fede rischia di essere sterile e la speranza di rimanere astratta. La carità, invece, non avrà mai fine: ogni atto d’amore autentico lascia un segno eterno nel mondo e in noi stessi.
L’incontro come comunità: riflessione e condivisione
Questa serata dedicata alla fede, alla speranza e alla carità sarà un prezioso momento di comunità. Nel frastuono della vita quotidiana, abbiamo tutti bisogno di fermarci a riflettere sui valori che danno senso al nostro cammino. L’incontro del 6 marzo nasce proprio con questo intento: creare uno spazio di pace in cui ciascuno possa meditare su queste virtù e confrontarsi con gli altri. Ascolteremo pensieri e testimonianze che scalderanno l’anima, e saremo invitati a guardarci dentro, a porci domande sul modo in cui noi stessi coltiviamo la fede, alimentiamo la speranza e pratichiamo la carità. Condividere le nostre riflessioni e storie in un contesto comunitario arricchisce tutti: ognuno, con la propria esperienza unica, può offrire una luce diversa su questi grandi ideali. Insieme, come una sola famiglia, scopriremo quanto questi valori siano vivi attorno a noi – magari nelle piccole azioni quotidiane che spesso passano inosservate – e quanto possano unirci gli uni agli altri in profondità.
Durante l’evento, vi incoraggiamo a partecipare attivamente: non soltanto ad ascoltare con il cuore aperto, ma anche a condividere le vostre impressioni, domande o esperienze personali. Ognuno è chiamato a essere parte viva dell’incontro. Potrete intervenire, se lo desiderate, raccontando come la fede vi abbia sorretto in un momento difficile, o come la speranza vi abbia donato coraggio di fronte a una prova, o ancora come un gesto di carità ricevuto o donato abbia cambiato la vostra vita. Queste condivisioni renderanno la serata non una semplice conferenza, ma un dialogo sincero e fraterno, in cui tutti impariamo gli uni dagli altri. Nell’ascoltare l’altro, infatti, spesso troviamo risposta alle nostre stesse inquietudini e nuova ispirazione per il nostro cammino spirituale. L’incontro sarà dunque una piccola scuola di amore: impariamo insieme, in umiltà, a diventare portatori di fede, seminatori di speranza e testimoni di carità nel nostro quotidiano.
Verso un impegno di speranza e crescita spirituale
In conclusione di questa narrazione e, ancor più, al termine dell’incontro del 6 marzo, vorremmo che ciascuno tornasse a casa con un messaggio di speranza e un rinnovato impegno spirituale nel cuore. Le parole ascoltate e le emozioni condivise siano come semi gettati in terreno fertile: sta a noi coltivarli, giorno dopo giorno. Le virtù di fede, speranza e carità non sono idee lontane o astratte, ma realtà vive che possiamo incarnare nelle nostre azioni. Dopo aver riflettuto insieme su di esse, siamo chiamati a portarne il frutto nel mondo: nelle nostre famiglie, nei luoghi di lavoro, nelle relazioni con gli amici e persino con chi fa fatica a volerci bene. Ognuno di noi, con la forza che viene da queste virtù, può fare la differenza: una parola di conforto a chi soffre, un atto di giustizia dove c’è sopraffazione, un sorriso a chi ha perso la gioia – gesti semplici ma che, sommati, trasformano la realtà.
Usciamo dunque da questo incontro con la consapevolezza che fede, speranza e carità sono doni da coltivare e condividere. Alimentiamo la fede con la preghiera e la fiducia in Dio ogni giorno; teniamo accesa la fiamma della speranza anche nelle notti più oscure, certi che l’alba arriverà; esercitiamo la carità in ogni occasione, ricordando che nell’amore donato risplende l’amore di Dio. Se faremo questo, non solo cresceremo spiritualmente come singoli, ma rafforzeremo l’intera comunità, rendendola un riflesso luminoso dell’amore di Cristo.
Con il cuore colmo di gratitudine e di entusiasmo, vi invitiamo quindi a vivere pienamente questo “Atto di Fede, di Speranza e Carità”. Che possa essere per tutti noi l’inizio (o la continuazione) di un cammino virtuoso. Rientrando nelle nostre case, portiamo con noi la certezza che “quelle tre cose che rimangono” – come ci ha ricordato San Paolo – ci accompagneranno sempre: la fede che illumina il nostro cammino, la speranza che ci sostiene in ogni prova e la carità, la più grande, che ci unisce nell’amore e non avrà mai fine. Che questi doni preziosi durino in noi e attraverso di noi, portino luce al mondo.
Amen.