Dal 2005 è iniziata la realizzazione all’interno del Reparto di Radioterapia dell’Ospedale S.Camillo de Lellis di Rieti un Progetto di Umanizzazione dell’assistenza sanitaria in Oncologia avente l’obiettivo di sostenere i pazienti affetti da tumore e le loro famiglie. Il progetto, attraverso la creazione di percorsi protetti , eventi , situazioni. aveva lo scopo di rendere agevole l’approccio dei pazienti ad una realtà a volte dura e alienante come un Ospedale. A tale progetto nel Dicembre 2005 è stato assegnato da parte della Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio con il patrocinio della Regione Lazio e del Ministero della Salute, il “Premio Regionale Eccellenza in Sanità”. Un prestigioso riconoscimento che ha premiato oltre agli operatori e lo staff della Struttura, anche l’impegno di Associazioni come l’ALCLI Giorgio e Silvia, Enti e soggetti privati che hanno creduto fortemente alla valenza solidaristica del progetto stesso.
Avevo da molto tempo in animo la realizzazione di questo progetto, fin dai tempi della mia attività universitaria svolta per oltre 20 anni in un megaospedale come il Policlinico Umberto 1° di Roma.
In quella megastruttura, da studente di medicina ebbi modo di conoscere la vicenda di Gigi Ghirotti, un giornalista della Stampa e Corriere della Sera affetto da tumore che durante la sua degenza con una specie di corrispondenza giornaliera scrisse le sue “lettere dalla malattia”. Quegli scritti mi segnarono in maniera indelebile. “…non c’è un parlatorio, un quadro, una TV, non cè spazio per ascoltare musica; tutte cose banali ogni giorno facciamo anche in maniera annoiata. Tutto uguale, tutto grigio, tutto negato. L’idea che in un ospedale si possa continuare o sviluppare una vita comunitaria sembra non appartenere né al pensiero sanitario né alla tradizione architettonica italiana. Insomma gli ospedali si fanno standosene al di fuori dei malati e della malattia…risultato: sono scomparso come ammalato e mi sono trasformato in malattia…. ”
Erano e sono parole forti. Da allora, erano gli anni ’70, poco è cambiato.
Quando abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto, avevamo bene in mente queste parole.
Molti erano gli scettici ma ero sicuro della validità del lavoro che ci attendeva.
Il momento musicale era un aspetto fondamentale del progetto.
L’incontro con Antonio Sacco, Sandro Sacco e l’Associazione Culturale “Musikologiamo” è stato naturale, quasi scontato. “Musica in Ospedale” era pronto praticamente da sempre ed aspettava solo di essere
inserito in un contesto importante. L’Oncologia è un contesto importante. La musica all’interno di un Ospedale rappresenta un modo di sanare la frattura tra la vita quotidiana e l’ospedalizzazione di soggetti estremamente deboli sia psicologicamente che fisicamente. Ciò è particolarmente vero in Reparti ad alto contenuto tecnologico come la radioterapia.
Gradualmente il progetto è stato allargato a pazienti ambulatoriali, familiari ed operatori ospedalieri. Un modo di vivere l’Ospedale non solo dal punto di vista assistenziale ma anche come estensione e parte integrante di un territorio e di una comunità piccola come Rieti.. Con Concerti organizzati quasi mensilmente nella grande hall dell’accettazione all’interno del Reparto e con varie animazioni musicali si è cercato di evocare emozioni e nuove forme di comunicazione, favorendo cosi anche la socializzazione degli individui attorno a eventi culturali. Gruppi musicali anche importanti, sotto l’oculata regia di Antonio Sacco, si sono sempre esibiti alla presenza di un foltissimo pubblico.
Personalità della cultura, della politica, della società civile partecipano sempre appoggiando concretamente “l’idea” con commenti lusinghieri e con incoraggiamenti a proseguire su questa strada. Questo straordinario messaggio musical/culturale è stato oggetto di attenzione da parte di studenti universitari impegnati in tesi di laurea in Psicologia e sociologia.
Tutto ciò ci rende orgogliosi e ci sprona ad esplorare nuove vie sempre tese verso l’obiettivo di dare una Sanità umanizzata e a misura d’uomo ove scompaia il paziente ed emerga la persona.
Mario Santarelli
Primario Reparto di Radioterapia Oncologica Ospedale S.Camillo de Lellis Rieti